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AIUTO! SONO IPERTESO

Feb 2019

Circa un terzo della popolazione umana Italiana soffre di ipertensione sistemica e circa uno su cinque è a rischio per gravi eventi ad essa associata. Ma anche cani e gatti possono soffrire di ipertensione.
Quest’oggi intervisteremo le Dr.sse Buri Francesca, DVM, SCMPA socia SICARV (Cardiologia), referente FSA per le cardiopatie, Dr.ssa Ceppi Simona, DVM, ESVPS GPCert (SAM), socia ESVO (Oftalmologia), Dr.ssa Paola Palagiano DVM, SCMPA, ESVPS Gp Cert (SAM) Consigliere SIMIV (Medicina Interna) tutte facenti parte della Clinica Veterinaria Meda, che ci spiegheranno cos’è l’ipertensione e perché è così importante misurarla nei nostri animali.

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Ciao a tutte, grazie per essere qui a parlarci di pressione sanguigna e di ipertensione. Innanzi tutto, si misura la pressione sanguigna nei nostri animali? E come?
Certo, che si deve misurare! Si usano strumenti dedicati e validati per cani e gatti. I metodi non invasivi utilizzabili sono la metodica doppler che permette di valutare la pressione massima mentre Il metodo oscillometrico permette di valutare la pressione minima, la massima ed anche la pressione media.
Viene misurata sul braccio oppure alla base della coda, in ambiente tranquillo, meglio in presenza del proprietario che rassicura il paziente. Vengono effettuate diverse misurazioni, in genere almeno cinque, per evitare il cosiddetto “effetto camice bianco”

Qual è la pressione considerata normale nei nostri animali?
Un paziente normale ha la pressione massima compresa tra 120-140 mmHg e la minima di poco inferiore ai 100 mmHg, quindi paragonabile a quella dell’Uomo. Si parla di stato preipertensivo fino a 159 mmHg, di ipertensione lieve 160-179 mmHg, e di ipertensione grave oltre 180 mmHg
La pressione deve essere misurata sempre?
I problemi ipertensivi sono più frequenti sia in cani che gatti adulti/anziani. Nella maggior parte dei casi sono associati a malattie concomitanti. Per questo si consiglia di misurarla regolarmente dopo i 7-8 anni di età. Non è però escluso, soprattutto se sono presenti condizioni particolari come assunzione di alcuni farmaci o tossici, che vi possano essere sbalzi pressori anche in soggetti più giovani che devono essere diagnosticati e corretti.
Quindi ci sono delle malattie che predispongono all’ipertensione giusto?
Certamente! Gli esempi più eclatanti sono l’insufficienza renale sia nei cani che nei gatti, diverse patologie ormonali come il diabete mellito, la sindrome di Cushing, l’ipertiroidismo, giusto per citare le più famose. Ma anche l’uso di alcuni farmaci, come ad esempio i cortisonici e l’eritropoietina o alcuni tossici come la cocaina sono associati all’aumento della pressione.

A quali rischi va incontro un paziente iperteso?
Ci sono diversi organi che possono essere gravemente danneggiati da una pressione sistemica troppo elevata. L’occhio è l’organo che ha segni clinici più eclatanti insieme al sistema nervoso centrale ma l’ipertensione causa anche problemi al cuore ed ai reni.

Dottoressa Ceppi, ci spiega meglio cosa può succedere agli occhi di un paziente iperteso?

Chiediamo invece alla Dottoressa Buri quali sono gli effetti dell’ipertensione sul cuore

Dottoressa Palagiano, perché l’ipertensione può essere causa ed effetto di insufficienza renale?
Quando il rene è danneggiato il sangue passa con maggiore fatica in vasi più piccoli e rigidi. E’ necessaria pertanto una forza maggiore per far passare nel rene la stessa quantità di sangue. Ecco spiegato perché in corso di insufficienza renale la pressione sistemica tende ad aumentare. Immaginiamo adesso il glomerulo (ovvero l’unità funzionale del rene) come un filtro poroso. Quando il liquido viene inviato con una pressione elevata provoca il passaggio di una quota maggiore di particelle. Queste particelle sono le proteine, che quindi passano in maggiore quantità nei tubuli renali. La conseguenza è che una quota di queste viene persa con le urine (proteinuria) ma le proteine sono anche tossiche per le delicate cellule tubulari e così si peggiora il danno renale.

Cosa ci dice invece dei danni neurologici?
Nell’uomo l’ipertensione è causa di danni vascolari centrali come ad esempio l’ictus. Lo stesso può avvenire nei nostri animali. Pensate che secondo alcuni studi fino al 46% dei gatti ipertesi può manifestare segni neurologici come convulsioni, paralisi e persino la morte improvvisa. Anche nel cane però vi possono essere danni improvvisi sia a carico di aree cerebrali che a carico del midollo spinale con segni di paresi o paralisi. Tipicamente si tratta di segni clinici improvvisi che in genere, se viene superata la fase critica, tendono a migliorare nel corso di giorni. Nell’uomo frequentemente si osserva mal di testa e nausea, riscontri che sono difficili da documentare nei nostri animali.

Grazie Dottoresse per le interessanti informazioni. Quindi, in conclusione, quando consigliate di misurare la pressione? E con che frequenza?
La pressione va misurata regolarmente in tutti quei pazienti che hanno patologie predisponenti all’ipertensione, che hanno danni d’organo che possono essere riconducibili a picchi ipertensivi, o che assumano farmaci predisponenti all’ipertensione.
Per riassumere nel cane la pressione va misurata:
In corso di insufficienza renale, insufficienza cardiaca, quando vi sia una cecità improvvisa, in corso di lesioni tipo ictus, convulsioni, paralisi improvvise, ma anche in corso di sindrome di Cushing, diabete mellito assunzione protratta di cortisonici o di eritropoietina.
Nel gatto è opportuno misurare la pressione:
Quando c’è insufficienza renale, ipertiroidismo, cecità improvvisa, insufficienza cardiaca, diabete, lesioni neurologiche improvvise, uso di cortisonici o eritropoietina.

Inoltre è consigliabile la valutazione della pressione in concomitanza con la regolare visita annuale in tutti i pazienti di età superiore ai 7 anni di età.
Grazie ancora a tutte per l’intervista.